La memoria e i quesiti simili: considerazioni sull'utilizzo della memoria nel contesto di una banca dati pubblica

24/05/2024

In passato ho esaminato i possibili effetti della pubblicazione di una banca dati da cui vengono tratte le domande del test di Medicina e le abilità messe alla prova con questa modalità, considerando variabili quali la difficoltà e il numero di quesiti. È importante "conoscere" i quesiti per ridurre al minimo la quantità di informazioni da memorizzare. Oggi vorrei soffermarmi su alcuni aspetti di questa complessa dinamica.

La sfida dei quesiti simili

In alcune circostanze i quesiti possono presentarsi in forme molto simili tra loro. Prendiamo ad esempio i quesiti di matematica della banca dati di Medicina 2024, che presentano un grande numero di equazioni e disequazioni. Quando la struttura di più quesiti è simile il processo di memorizzazione diventa più arduo, poiché la memoria potrebbe avere difficoltà ad associare specificamente un quesito alla sua risposta corretta. In presenza di quesiti simili le conoscenze assumono un ruolo di maggiore rilevanza rispetto alla semplice memoria. La comprensione profonda dei principi sottostanti permette di affrontare ciascun quesito con una base di conoscenze solida, minimizzando il rischio di confusione dovuto alla somiglianza tra i quesiti. La presenza di quesiti simili premia sia chi li sa già fare prima della pubblicazione della banca dati e incoraggia gli altri ad impararli appositamente.

Memoria e procedura: un'interazione sinergica

Nel parlare della banca dati utilizzo spesso un modello semplificato della realtà, in cui una persona o "conosce" un quesito o lo ricorda a memoria. Tuttavia, focalizzandoci su materie come matematica e logica, dove la maggior parte dei quesiti sono esercizi pratici piuttosto che domande puramente teoriche, la memoria e la procedura si possono influenzare reciprocamente in modo significativo. Consideriamo ad esempio un ipotetico quesito in cui la risposta corretta è "15". Se il candidato non ricorda immediatamente la risposta potrebbe iniziare a seguire i procedimenti necessari per risolvere il problema, e durante questo processo potrebbe accadere che, dopo aver completato solo uno o due passaggi, la memoria si attivi improvvisamente ricordando che la risposta era 15, e saltando così gli ulteriori passaggi necessari per la completa risoluzione. Chi si è allenato facendo i quesiti della banca dati può confermare in prima persona se gli è capitato o meno qualcosa di simile. Questo esempio illustra come la memoria possa intervenire in maniera puntuale durante la risoluzione procedurale, accelerando e confermando il processo.

L'Importanza della ripetizione delle procedure: un approccio integrato

In materie dove i quesiti sono costituiti da esercizi pratici, come logica e matematica, ritengo fondamentale non solo memorizzare le risposte, ma anche ripetere i procedimenti necessari per arrivare a tali risposte. Per esempio, se durante la risoluzione di un quesito ci si ricorda che la risposta è 15, ritengo utile ripetere comunque il procedimento per comprendere appieno il quesito. Questa pratica aiuta a rendere più agevole il compito della memoria. La ripetizione delle procedure, a mio avviso, non solo rafforza la comprensione, ma contribuisce anche a consolidare la memoria a lungo termine. Un approccio che integra memorizzazione e comprensione permette di affrontare i quesiti con maggiore sicurezza e precisione, riducendo la probabilità di errori dovuti a ricordi confusi o errati.

Sebbene la memorizzazione sia una componente cruciale nella preparazione ai quesiti l'importanza delle conoscenze pregresse e della comprensione delle procedure non può essere sottovalutata. Il sottoscritto è fautore di un approccio equilibrato, che integri entrambe queste dimensioni.


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